Elon Musk fa bene a comprare Twitter? C’è chi dice di no. E lo fa partendo da considerazioni di tipo finanziario. Prima di tutto, per quanto il suo patrimonio personale sia di gran lunga superiore alla spesa che dovrebbe sostenere, per tirare fuori 44 miliardi di dollari Musk dovrebbe indebitarsi con banche e istituti di credito, e questo potrebbe portare a un’erosione parziale della sua enorme fortuna.
Inoltre, dal giorno in cui l’istrionico miliardario ha reso nota la sua proposta di acquisto del social network, le azioni Tesla sono scese del 24%. Anche l’indice S&P 500 ha subito una contrazione, ma pari al 9,5%. Insomma, il titolo è andato veramente male, e secondo diversi osservatori sarebbe in buona parte proprio per colpa di Twitter.
Musk ha dimostrato molto molto bene di saper portare un’azienda (anzi, più d'una) al successo, ma con Twitter deve risolvere una serie di criticità. “Anche se è in grado di comprarlo, non è detto che sia un affare sensato dal punto di vista economico”, ha detto Aswath Damodaran, professore di finanza presso la Stern School of Business della New York University, ripreso in un interessante approfondimento del New York Times.
Il nodo starà da una parte nel riuscire a rendere Twitter più popolare e dall’altra nell'aumentare le entrate. Non sarà cosa facile e anche uno stacanovista come Musk, concentrandosi di più sul nuovo "giocattolo", potrebbe abbassare la soglia di attenzione su Tesla. Questo, almeno, è quello che temono gli investitori, che hanno visto il titolo vivere un periodo di enorme espansione e temono che il futuro riservi un destino diverso. Di fronte a una valutazione di questo tipo, più di qualcuno ha pensato di ridurre la propria esposizione su Tesla.
C'è poi la questione del prestito a margine. Elon Musk sta investendo 20 miliardi di dollari in contanti per comprare Twitter, ma per buona parte del resto del denaro da sborsare sta chiedendo soldi in prestito. In particolare, 6,25 miliardi di dollari sono stati erogati a seguito della garanzia di un cospicuo numero di azioni Tesla. Se non riuscisse a saldare il debito, perderebbe una fetta importante del proprio pacchetto azionario. La cosa potrebbe innescare una reazione a catena difficile da decifrare.
Si fa fatica a ricordare un prestito a margine (operazione con cui in questo caso si contrae un debito mettendo a garanzia le azioni di una società per acquistarne un’altra) di questa portata e come se non bastasse, le condizioni dettate dalle banche sono particolarmente rigide:
Le banche, insomma, sono entrate nell’affare con cautela. Il motivo? Forse, la volontà di tutelarsi di fronte a un’operazione considerata rischiosa.
A proposito di Elon Musk